Laboratorio di Linguistica
'Giovanni Nencioni'
Quaderni del Laboratorio di Linguistica

 

 

 

 

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La versione definitiva di questo lavoro è in:

Luciano Agostiniani, Maria Giovanna Arcamone, Onofrio Carruba, Fiorella Imparati e Riccardo Rizza (curr.)

do-ra-qe pe-re. Studi in memoria di Adriana Quattordio Moreschini

Pisa, Giardini 1998: 87-101.

 

 

This paper's final version is to be found in:


Luciano Agostiniani, Maria Giovanna Arcamone, Onofrio Carruba, Fiorella Imparati e Riccardo Rizza (curr.)

do-ra-qe pe-re. Studi in memoria di Adriana Quattordio Moreschini

Pisa, Giardini 1998: 87-101.

 

Abstract:

In questo lavoro vengono analizzate talune fondamentali proprietà semantiche della perifrasi continua (PC).
Vengono dapprima ricapitolate le proprietà già acclarate in alcuni recenti lavori, e riguardanti soprattutto i livelli azionale ed aspettuale. Rispetto al primo livello, vengono proposte varie puntualizzazioni, specie per quanto concerne l’uso dei verbi trasformativi (‘achievements’ nella classificazione di Vendler). L’esame delle compatibilità sintattiche permette inoltre di sostanziare una distinzione fra due tipi di avverbiali di gradualità, imperniati rispettivamente sulla modalità di svolgimento dell’evento o sullo svolgimento temporale del medesimo.
Successivamente, viene discussa un’ipotesi suggerita a suo tempo da Coseriu per la PC spagnola, nella variante con andar (che in questo si opporrebbe alla variante con ir). Secondo tale ipotesi, la PC esprimerebbe necessariamente un’idea di ‘discontinuità’ nello svolgimento dell’evento. L’analisi di un abbondante corpus di attestazioni letterarie mostra tuttavia che tale prerogativa, pur presente in un numero rilevante di casi, non rappresenta una caratteristica costante ed inalienabile.
Le principali conclusioni possono essere cos“ riepilogate.
(i) La PC indica un evento che si svolge nel tempo, ed  spesso caratterizzato dal progredire verso un determinato obiettivo.
(ii) Tale effetto  direttamente ottenuto mediante i verbi telici durativi, ossia i risultativi (‘accomplishments’ nella classificazione di Vendler) e gli incrementativi, benché debba essere talvolta sostenuto con l’ausilio di avverbiali di intensificazione; l’effetto può essere inoltre rafforzato attraverso gli avverbiali temporali di gradualità.
(iii) I verbi trasformativi sono impiegabili a patto di subire una riclassificazione in senso iterativo-durativo; dalla quale scaturiscono dei verbi continuativi derivati che, in combinazione con la PC, assumono il comportamento dei predicati telici durativi.
(iv) I verbi continuativi (‘activities’ nella classificazione di Vendler) sono ammessi con la PC solo a patto che siano rispettate particolari condizioni.


Riferimenti bibliografici.
Vendler, Z. (1967), ‘Verbs and times’, in Id., Linguistics in Philosophy, Ithaca.